Oro Bianco, tre secoli di porcellane Ginori al Museo Poldi Pezzoli di Milano

La nuova esposizione del Museo Poldi Pezzoli accoglie le porcellane dal Museo Ginori e sarà visitabile dal 25 ottobre al 19 febbraio 2024. Ve ne parliamo in anteprima.

 

La mostra si compone di circa 60 opere che ripercorrono le origini della manifattura di Carlo Ginori e il suo “oro bianco”, la porcellana, le sculture antiche e barocche, le influenze dell’esotico fino all’arte e all’industria del Novecento.

LA FONDAZIONE MUSEO RICHARD-GINORI DI SESTO FIORENTINO
Non è solo una raccolta di bellezze, né soltanto una fabbrica di manifattura, ma è parte del DNA della città e dei cittadini poiché l’arte della porcellana, nel corso dei secoli, ha permesso lo sviluppo economico, sociale e culturale di quella zona.
Il Marchese Carlo Ginori nel 1737 aveva fondato la Manifattura delle Porcellane di Doccia (oggi comune di Sesto Fiorentino) che introdusse in Toscana l’arte della porcellana a pasta dura. Si trattava al tempo di un’impresa all’avanguardia che si è sviluppata grazie al gusto e alle idee innovative di Ginori.
La storia successiva del Museo è stata travagliata, nel 2014 ha dovuto chiudere i battenti, ma nel 2017 è stato acquistato dallo Stato che ha avviato un’importante opera di restauro. Nell’attesa che i lavori  si concludano e che il Museo riapri, le opere potranno essere ammirate a Milano grazie alla collaborazione con il Poldi Pezzoli.

LA MOSTRA

Il percorso è stato pensato sia per chi è un’appassionato e già conoscitore della porcellana, ma anche per chi vuole scoprire questa tecnica e vedere i diversi campi in cui è stata applicata.
Nata in Oriente, la porcellana conquistò ben presto l’Europa, ma in Italia si cerca di dare la propria impronta. Ed ecco che, oltre alle tipiche tazzine, vasi, piatti e posate, compaiono in Toscana delle vere e proprie statue che riproducono i soggetti classici attraverso la materia lucida, liscissima e candida della porcellana, come la bellissima Venere.
In mostra vengono per la prima volta esposte queste sculture, tra cui il Laocoonte o Ercole e Atlante che reggono il globo terrestre, in dialogo con le sculture in bronzo che le hanno ispirate e con gli oggetti della collezione del Poldi Pezzoli. Il marchese Carlo Ginori aveva deciso di riprodurre le opere celebri in porcellana per accontentare il nuovo gusto Ottocentesco e l’amore riscoperto per l’antichità: era moderno omaggiando l’antico.
Il percorso termina con la sala dedicata al periodo in cui la direzione artistica del Museo fu affidata a Giò Ponti. Qui sono esposti disegni e lettere autografe che dimostrano i suoi progetti, ma anche due grandi ciste in porcellana che Giò Ponti aveva donato a Ugo e Fernanda Ojetti in occasione del loro anniversario di matrimonio.

INFO UTILI
Orario: 10.00-18:00 (chiuso il martedì)
Biglietto intero 14€ (ridotto 6-10€)

 

 

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