FELICE CASORATI torna a Palazzo Reale di Milano con una mostra imperdibile

Dopo più di 30 anni dall’ultima mostra, Felice Casorati torna a Palazzo Reale di Milano con una mostra che ne ripercorre l’intera carriera grazie a più di 100 opere. Noi l’abbiamo vista in anteprima e ve la raccontiamo di seguito.

 

 

Un allestimento semplice, senza fronzoli, per mettere in risalto solo le opere di Felice Casorati divise in 14 sezioni in ordine cronologico. Curata da Giorgina Bartolini, Fernando Mazzocca e Francesco Poli, la mostra è nata grazie alla collaborazione con l’Archivio Casorati e ai prestiti di collezioni private e musei come la GAM di Torino, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, il Mart di Rovereto, Ca’ Pesaro di Venezia e molti altri.

GLI ESORDI

Si parte dal 1907, inizio della carriera di un artista che diventerà un’icona del Novecento, esponendo alle Biennali e Triennali d’arte di tutta Italia.
Tra le prime opere troverete “Bambine sul prato”, “Le ereditiere” e “Persone” che dimostrano come Casorati ammiri gli artisti del passato: da Tiziano a Velazquez, da Botticelli a Klimt, per trasformare la tradizione in chiave innovativa e trasmettendo dei messaggi simbolici.
Nel 1912 espone “Signorine”, un richiamo alla Primavera di Botticelli che diventa un’allegoria della contemporaneità attraverso quattro donne che esprimono tutti i diversi stati d’animo e personalità: la prima donna a sinistra è Dolores e simboleggiai dolore del lutto vestita di nero, Violante è la personificazione della Malinconia ed è timida e riservata, Bianca è la Purezza, infine Gioconda è simbolo della vita soddisfacente che ci guarda con un ampio sorriso.
Ma in mostra è esposto anche il capolavoro più conosciuto: “Ritratto di Silvana Cenni” del 1922. Si tratta di una scena immaginaria, con una donna mai esistita e dal nome inventato. Per questo è stata definita anche “donna fantasma”: siede immobile, con gli occhi chiusi come se pensasse a qualcosa di misterioso ed è avvolta da una veste bianca che appare rigida, attraversata da pieghe spigolose che creano volumi e affascinanti contrasti tra luce e ombre.

I RITRATTI E LA VITA DOMESTICA

Negli anni ’20 Casorati si dedicherà spesso a ritratti ispirati alla classicità: le figure sono a mezzo busto, frontali e con pochi altri elementi (libri, tende o semplici nature morte). Presentano tutti colori vivaci, luminosi che si armonizzano tra loro per creare un’atmosfera sospesa. E’ così che le sue opere avranno aspetti naturalistici, reali, ma in una composizione onirica, fuori dal tempo, metafisica.
L’attesa, la solitudine, le scene serene e intime saranno i temi principali anche negli anni ’30 con le sue donne occupate in silenziose conversazioni o che siedono tra le mura domestiche allattando i figli come nelle “Sorelle Pontormo”.

UN ARTISTA POLIEDRICO

Casorati non fu solo un pittore, ma anche scultore, designer, scenografo… cercando sempre di sperimentare diverse forme d’arte insieme alla sua passione per la musica e il teatro.
Lo vediamo ad esempio nel suo rapporto con i coniugi Gualino: Riccardo e Cesarina Gualino saranno promotori di teatri e scuole di danza a cui Casorati collaborerà durante il suo soggiorno a Torino. Ma non manca il legame di Casorati con la città di Milano, poiché lavorerà proprio al Teatro della Scala realizzando bozzetti per i costumi e scenografie per gli spettacoli e i balletti.

INFO UTILI:

Da martedì a domenica dalle 10:00 alle 19:00 (giovedì fino alle 22:30)
Biglietto interno 15€, ridotto da 13€ a 6€

 

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