matera 2019

Matera 2019, il 19 maggio spettacolo di arte digitale e danza “Dökk”

“Sessanta minuti di pura evasione cognitiva”. Con queste parole la rivista Exibart ha definito la live-media opera “Dökk”, una produzione fuse*, che verrà messa in scena il 19 maggio a Matera, su iniziativa della Fondazione Matera-Basilicata in occasione della quinta tappa di avvicinamento al 19 gennaio 2019. Lo spettacolo Dökk è a ingresso gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili.

Dökk, infatti, è qualcosa di più di uno spettacolo dal vivo. Per lo spettatore si tratta di un vero e proprio viaggio nell’inconscio, dove la realtà viene rappresentata da mondi ed universi che si disegnano e si dissolvono nella mente, alla costante ricerca di un equilibrio tra luce e buio. Nell’ambito del ricco cartellone di iniziative del 19 maggio, dal titolo “Di palco in palco”, la Fondazione Matera Basilicata 2019 propone gratuitamente questo spettacolo di arte digitale e danza al pubblico di adulti e bambini, sia italiano che straniero.
Ad ospitare lo spettacolo, con entrata alle 20:30 e sipario alle 21:00, sarà il Teatro Duni di Matera, in cui la comunità si ritroverà in un luogo solitamente adibito al teatro tradizionale, per assistere a una performance altamente immersiva, multisensoriale e futuristica in cui l’interazione fra la coreografia e le proiezioni digitali visive e sonore stimolano nel pubblico una profonda empatia, anche rispetto a quanto avviene oltre lo spazio fisico. I paesaggi digitali attraverso cui si svolge la narrazione sono metafore visive disegnate nel tentativo di raffigurare la percezione della realtà nell’inconscio. Questa rappresentazione avviene sul palcoscenico, uno spazio fisico definito da confini ben precisi che, in fase di sviluppo, vengono superati per poter esprimere la vastità del pensiero.
In Dökk si alternano visualizzazioni di quello che è il nostro universo derivate da diverse sorgenti di dati, in alcuni casi frutto di osservazioni reali dello spazio, in altri ottenute da simulazioni. Ogni stanza è caratterizzata da comportamenti peculiari definiti da specifiche leggi fisiche che ne determinano l’interazione con i vari dati analizzati in tempo reale. Uno spettacolo di grande formato e di livello internazionale, portato per la prima volta a Matera come assaggio degli eventi a cui si potrà assistere nel 2019, anno in cui la città sarà Capitale Europea della Cultura.
Dökk è una parola islandese che significa buio. In alcune culture l’assenza di luce può essere interpretata come una metafora della vita terrena e della percezione della realtà rappresentata come l’ombra di una luce che non si può vedere ma di cui si può solo intuire l’esistenza. Partendo da questo concetto è stata sviluppata la narrazione attraverso la creazione di dieci stanze che formano un percorso circolare in cui la fine coincide con un nuovo inizio. Il termine stanza può assumere diversi significati: è uno spazio fisico ben definito che isola dal mondo esterno, ma può anche essere immaginata come uno spazio mentale all’interno del quale costruire la propria visione della realtà, o, in ambito letterario, una porzione di una grande poema. Le stanze di Dökk sono il risultato dell’unione di questi significati in un’unica simbologia che accompagna l’intera narrazione. All’interno di questi luoghi della mente sono costruiti universi che evocano diverse fasi della vita. Il palcoscenico diventa uno spazio in cui è possibile perdere la percezione dello spazio e del tempo, un luogo della mente in cui viene ricostruita la realtà come il risultato delle proprie stesse azioni ed in cui ogni gesto ha una conseguenza precisa. Dökk è un viaggio nell’inconscio, dove la realtà viene rappresentata da mondi ed universi che si disegnano e si dissolvono nella mente, alla costante ricerca di un equilibrio tra luce e buio.
fuse* è uno studio ed una casa di produzione indipendente costituito da creativi italiani, che opera nell’ambito delle arti digitali e del design, fondato nel 2007 con lo scopo di esplorare le possibilità espressive date dall’uso creativo del codice e delle tecnologie digitali. Sin dalle origini la ricerca dello studio ha avuto come obiettivo primario quello di coinvolgere profondamente il pubblico combinando arte e tecnologia ed amplificando l’impatto emotivo della narrazione. Nel corso degli anni lo studio si è ampliato permettendo un approccio sempre più olistico alla creazione di nuovi progetti. Affidandosi ad un modus operandi che valorizza la sperimentazione pura e l’approccio empirico nel processo creativo, l’intento è quello di spostare i confini e cercare nuove connessioni tra luce, spazio, suono e movimento.

 

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