Vincent Van Gogh, pittore colto: la nuova mostra al Mudec di Milano

“Vincent Van Gogh, pittore colto” è il nome della nuova mostra al Mudec di Milano dedicata a un Van Gogh inedito con dipinti, illustrazioni e i libri che amava leggere. La mostra a cura di Francesco Poli apre oggi 21 settembre e sarà visitabile fino al 28 gennaio 2024. Noi l’abbiamo scoperta in anteprima per voi.

 

Van Gogh per il grande pubblico è un mito, il pittore dei girasoli, delle cose semplici, vissuto in povertà perché non riusciva a vendere i suoi quadri… La storia di Van Gogh è fatta di cliques che lo intrappolano nello stereotipo del genio-folle.
Lo scopo di questa mostra è far conoscere l’opera di Van Gogh attraverso una nuova luce, attraverso gli strumenti culturali che lo hanno formato, ispirato, che hanno caratterizzato la sua vita: i suoi libri.
Si scoprirà così un Van Gogh intellettuale, aggiornato sul dibattito culturale del suo tempo, affamato di libri. Dalle lettere inviate ai fratelli emerge la sua passione e in una di queste scriveva: I libri, la realtà e larte sono una sola cosa per me”. E ancora:io ho una passione più o meno irresistibile per i libri e provo il bisogno di istruirmi come provo il bisogno di mangiare un pezzo di pane”.

 

Le sezioni della mostra

La mostra ripercorre la sua vita nelle tappe fondamentali e allo stesso tempo è divisa in aree tematiche. I 40 dipinti di Van Gogh provengono dal Museo Kröller-Müller di Otterlo che possiede la più grande collezione dopo il museo Van Gogh di Amsterdam.
Il percorso va dagli inizi in Olanda, con i disegni ispirati a Millet, che considera il suo maestro e da cui assimila il modo di vedere la natura e i lavoratori umili.
Dopo queste scene rurali, con i volti dei contadini e le tinte scure e terrose, si passa al periodo francese inondato di luce e colori. Qui vediamo come la corrente del poitellism e dell’impressionismo lo influenzano, ma è a Parigi che conosce anche la pittura giapponese. Un’intera sezione è dedicata alle stampe provenienti dal Giappone che Van Gogh non solo vedeva, ma che collezionava: ne possedeva circa 600 e amava ricopiarle, ma anche interpretare quei paesaggi, le atmosfere di Hokusai o Hiroshige per creare nuovi dipinti che in mostra vengono confrontati.

 

I libri

Tutto il percorso è poi costellato da libri, poesie, illustrazioni grafiche che hanno fatto parte della vita di Van Gogh. Lui conservava come in un archivio mentale tutte queste influenze e le immagini che un testo gli trasmetteva.
La co-curatrice Mariella Guzzoni afferma: Loggetto in sé non aveva valore per lui ma la sua biblioteca laveva in testa” così anche dopo anni veniva alla luce un dettaglio letto in un libro e diventava un dipinto.
Van Gogh leggeva in 4 lingue diverse, 200 autori diversi, amava Balzac, Zola, Dickens, Shakespeare che definiva “così attuale che le voci di secoli fa sembra sentirle ancora oggi”.
Un’opera emblematica per dimostrare quanta importanza dava ai libri è “Natura morta con statuetta in gesso e libri” qui per la prima volta verticalizza la tela come se fosse un ritratto ma i protagonisti sono due libri, Bel Amì e Germinie Lacerteux, le cui copertine gialle e azzurre dettano i colori della tavolozza.
La sua vita tormentata ha forse oscurato questa passione, ma leggere e conoscere era per Van Gogh fondamentale e non si lasciava guidare solo dall’istinto.
Unendo la sua vita, i dipinti e i libri con questa mostra si restituisce a Van Gogh ciò che gli è stato tolto.

 

INFO UTILI:
Lunedì 14.30-19.30
Martedì, mercoledì, venerdì, domenica 9.30-19.30
Giovedì e sabato 9.30-22.30
Biglietto intero 16€ (ridotto 14€)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *