A Milano la prima edizione del premio Wondy

È stato La notte ha la mia voce” di Alessandra Sarchi ad aggiudicarsi la prima edizione del Premio Wondy di Letteratura Resiliente, intitolato a Francesca Del Rosso alias Wondy da Wonder Woman, scrittrice e giornalista, morta nel dicembre 2016 dopo una lunga battaglia contro il cancro. Un premio che premia storie reali di Resilienza vissute con positività e ironia come nel caso di Francesca, con resilienza appunto per vedere la vita come “un cocktail di Mojito” sempre pieno ed andare avanti e riemergere anche sotto le sue stesse ceneri.
Il premio – iniziativa dell’associazione culturale “Wondy sono io” fondata dal marito di Francesca, il giornalista Alessandro Milan – è stato consegnato ieri sera al Teatro Manzoni di Milano durante una serata, condotta da Ambra Angiolini, a cui  hanno partecipato gli attori Alessandro Borghi, Marco D’Amore, Matilda De Angelis, Marta Gastini, Vittoria Puccini e Valeria Solarino, che hanno letto ciascuno un brano di uno dei sei libri finalisti (La rondine sul termosifone di Edith Bruck, Non volevo morire vergine di Barbara Garlaschelli, Voi due senza di me di Emiliano Gucci, La notte ha la mia voce di Alessandra Sarchi e Quello che mi manca per essere intera di Ilaria Scarioni).
Le letture si sono alternate alle bellissime performance di Malika Ayane e Paola Turci, che hanno anche accompagnato l’esibizione di Mutlu Kaya, una ragazza turca che dopo un’esibizione a un talent show fu ridotta in fin di vita da un pretendente geloso, e che per la prima volta ieri sera ha realizzato il sogno di tornare a cantare in pubblico dopo una lunga riabilitazione. Una storia di resilienza, la sua, che ha molto commosso il pubblico.
Il vincitore è stato decretato da una giuria presieduta da Roberto Saviano mentre un secondo premio, decretato da una giuria popolare che si è espressa su Facebook, è andato a “Non volevo morire vergine” di Barbara Garlaschelli. In platea, fra i tanti, Roberto Bolle e Kim Rossi Stuart.
La serata, resa possibile dal contributo di Matteo Lunelli di Ferrari Trento e di Moreno Zani, si è conclusa con una lettera di Alessandro Milan a sua moglie Francesca, con l’appuntamento alla prossima edizione, e con un brindisi di bollicine Ferrari in ricordo di Wondy.

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